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MARTINO GIOVANETTINA, nato il 12 febbraio 1961

Martino Giovanettina, come mio nonno emigrante in Olanda. Fattasi difficile nell’imminenza della guerra la situazione laggiù, tornò da dov’era partito, a San Carlo in Val di Peccia (Törn, per i pochi che lo ricordano). Con lui i figli e la moglie olandese: Hendrika, nata Ras. Mia madre, Maria, loro figlia cadetta, sposò Aurelio. Il loro settimo figlio sono io, nato in un inverno pieno di neve, quando il paese scoppiava di gente, i lavori idroelettrici stavano finendo e il mondo contadino era ben saldo, o almeno così si credeva.

Dopo la maturità, corsi di letteratura e storia a Ca’ Foscari, Università di Venezia

Agli antipodi estetici. Iniziava il viaggio in altri mondi. Che continua. A Venezia ho scoperto l’Altrove. Lo spaesamento è divenuto una condizione esistenziale non sempre facile da gestire ma di cui non potrei fare a meno.

Giornalista professionista dal 1984 al 1990. In quegli anni anche redattore responsabile del trimestrale Valmaggia Viva

Il giornalismo, il sogno della prima parte della mia vita. Scrivere sul giornale contava più di tutto. Non c’è miglior modo per conoscere un Paese, per imparare ad amarlo, altre volte per detestarlo. Quel giornalismo era anche bruciante passione civile.

Dal 1995 oste a Foroglio, all’osteria alpina la Froda

Vagava dentro la voglia di accogliere gente, di starci assieme, di fare il mestiere che in famiglia facevamo da quattro generazioni. E che da bambino avevo visto esercitare con consapevole padronanza da mio padre al Bar Centro, ai Törn. Cosa significasse essere oste a Foroglio l’ho capito dopo, e l’ho scritto nella Guida alla terra e allo spirito di Foroglio e ne L’odore della brace spenta.

Con la fondazione di Agenzia Kay il ritorno al giornalismo, la scrittura, l’editoria

Alle elementari, in terza, a 8 anni, ho scritto un tema sull’Apollo 11. Il maestro lo lesse a tutta la classe. È un ricordo che mi accompagna. Da allora ho sempre vagato tra scrittura, giornalismo, editoria. Dentro di me (e ogni tanto ci riesco con grande fatica) devo far convivere un’alternanza di fiamme mai spente, che improvvisamente si riattizzano, poi scemano, poi ricompaiono. Agenzia Kay riunisce molte cose. E la sfida di provare a condividerle.

Politicamente…

Ho sempre votato, mi appassiona la politica. Da tempo non credo più ad una casa politica da abitare necessariamente per tutta la vita. Mi considero, in termini culturali, un liberal. Fossi americano, un democratico.


I preferiti

 

SCRITTORE
Joseph Roth. Perché ha narrato la dissoluzione di un mondo con tanta forza da far diventare quel mondo, almeno un po’, anche il mio mondo.

LIBRO
La cripta dei Cappuccini.

PERSONAGGIO LETTERARIO
Hans Castorp.

FILM
Onnivoro. E nostalgico delle sere d’inverno a Venezia, in un fumoso cinema d’essai, adesso divenuto un brutto negozio.

CANZONE
Bisanzio, di Francesco Guccini. “Che oroscopo puoi trarre questa sera, Mago”?

INTERVISTA FATTA
Tullia Zevi. L’ho incontrata “in un pomeriggio romano che diventava sera, nel vecchio ghetto ebraico, con l’odore insolente dei carciofi alla giudìa che si arrampicava nell’aria fredda di marzo. Due ore piene di caffè e dolcetti Kosher…”

INTERVISTA DA FARE
Steve Jobs, purtroppo non è più possibile.

TRE LUOGHI
Il Campo di Marte visto dalla Tour Eiffel. Foroglio appena calato il sole. L’abbazia di Jumièges, con un velo di nebbia.

UNA PASSIONE SPORTIVA
FC Internazionale. L’Inter. Quella di Massimo Moratti e quella del Chino Recoba, maglia numero 20.

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